Nella seconda tappa le parole che scrivo durante la creazione sono incorniciate da una strana, piccola lapide di legno laccato bianco, sulla quale un paio di scarpe nere alte, come inchiodate, per far sollevare gli attori.
Iscritte su quel supporto alle parole si richiede una temporalità altra, definitiva, capace di proiettare ogni azione ed ogni immagine sullo sfondo di una permanenza.
Questo e’ quello che ho scritto.