“L’Evoluzione
No! Il segno.
Ok, sì il segno.”
Mariarca della Sanità vede che il cucchiano nell’acqua sembra diviso in due.
Il maestro dell’elementari la fa sembrare una magia. Grazie a questa magia lei per la prima volta vede il cucchiaino, l’acqua e fa un primo ragionamento sulla percezione, che è magica.
Mariarca cresce, va alle scuole superiori, e il professore ha l’obbligo curriculare di svelare che non è una magia quella del cucchiaino ma si chiama fenomeno della rifrezione. Ha un nome e volendo anche una formula. E così non c’è spazio per altro.
Mariarca perde la magia e si dimentica del cucchiaino. Forse non ci sono spazi liberi nella percezione quindi.
Mariarca prepara l’acqua e zucchero per la figlia, di cui lei ora è madre. Un giorno rivede il cucchiaino spaccato in due e si ricorda della magia. Mariarca si infila di nuovo nella sua magica percezione. Mariarca esiste oltre l’acqua, lo zucchero e la figlia.
Il segno. Forse lavorare sul segno per andare oltre le stanghette che ho sempre letto come morte, quando dovevano spiegare il perchè e il come. +-=*% etc.
Scoprire il movimento vitale del segno che permane.
Kairos
Kronos
L’amplesso lo si raggiunge per una serie di movimenti meccanici, fenomeni chimici e neurologici. Quando però si è in quella frattura lì di tempo, di spazio e di corpo, si diventa noi stessi la sensazione che si prova, non sono in estasi ma sono l’estasi.
Se guardo una stella io sono proiettata in quella stella lì, altrimenti non potrei mai raggiungerla lei, nella sua complessità di fenomeni. Se guardandola dovessi pensare all’illusione della luce che sposta l’immagine della stella rispetto alla posizione in cui è realmente, allora non vedrei più la stella, dovrei rinunciare a lei e vivere una terra senza stelle a cui potermi relazionare. Se dovessi pensare a tutta la meccanica e ai neuroni che scatenano l’orgasmo quando io stessa divento l’amplesso, non potrei mai abbandonare il mio corpo e non raggiungerei mai la stella.
EONE – perido di tempo
AION- ciclo
EVUS – Eternus
EIONI DIVINI – cicli di tempo che sono diventati infiniti per gli uomini dal fiato sempre più accorciato dal legame con la materia.