Un corpo in tono canta lo spazio.
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27/02/2013 – COMPITO SULLA VISIONE
La visione arriva da lontano, quando meno telo aspetti.
Essa sposta il fuoco, cambia lo spazio, deforma i colori
dove prima era l’aria ora c’è l’acqua
dove l’acqua ora c’è l’aria
La visione ti sceglie come fuga prospettica
ti segue come il riflesso sul mare
tuo malgrado
Basta sporgersi, porgersi in offerta fedele
la deformazione è un luogo della vista
un confine tra i fluidi
se la tocchi sei già dentro

12/2/2013 – MIO TEMPO
Il tempo è finito, avevamo tempo, ne avevamo corpo.
Avevamo in mano la potenza, la forza, acceleratrice costante per spingere verso il futuro, noi scriventi.
Avevo altri copri, a centinaia in uno
Avevo la gloria dell’urlo nel sangue
Agli occhi.
C’è un tempo per noi scandito dai nostri corpi e c’è un tempo per la mente.
Ho riposto la mia massa inerte al tempo
nelle deformita della mia superficie.
Ho avuto fede,
ho atteso
ho atteso un prosecutore.
Trovato,
passato.
Non cedo, non abdico
non passo, ginocchio atterrato,
respingo il tempo lento verso il gamma,
devo oltre il visibile,
devo oltre il pre-vedibile.