LE GOUFFRE – Charles Baudelaire

Le gouffre

Pascal avait son gouffre, avec lui se mouvant.

– Hélas ! tout est abîme, – action, désir, rêve,

Parole ! et sur mon poil qui tout droit se relève

Maintes fois de la Peur je sens passer le vent.


En haut, en bas, partout, la profondeur, la grève,

Le silence, l’espace affreux et captivant…

Sur le fond de mes nuits Dieu de son doigt savant

Dessine un cauchemar multiforme et sans trêve.


J’ai peur du sommeil comme on a peur d’un grand trou,

Tout plein de vague horreur, menant on ne sait où ;

Je ne vois qu’infini par toutes les fenêtres,


Et mon esprit, toujours du vertige hanté,

Jalouse du néant l’insensibilité.

Ah ! ne jamais sortir des Nombres et des Etres !

Charles Baudelaire

Baratro

Il suo baratro aveva Pascal, che lo accompagnava.

Con lui ovunque abisso, –  in ogni azione, desiderio, sogno

Parola! E sul mio pelo

Più volte sento passare il vento, che mi raggela.


In alto, in basso, ovunque, profondità e peso.

Sul fondo delle mie notti Dio con il suo dito,

sapiente disegna un incubo multiforme e senza tregua.


Ho paura del sonno come ho paura di quel buco, buio, sconfinato,

colmo di  un orrore vago e senza oggetto, che non so dove conduca

DA OGNUNA DELLE MIE FINESTRE, NON VEDO CHE INFINITO,

E il mio spirito, dalla vertigine di continuo ossessionato,

guarda con invidia al nullo niente anestetico dell‘insensibilità.

Potessi mai mai trapassare il novero del Numero e degli enti


Libera Traduzione dal francese di Loretta Mesiti

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