(Diario scritto in seguito al lavoro svolto
in sala sul punto di partenza di ognuno di noi)
C’entro
Ho bisogno di silenzio
ho bisogno di tranquillità
ho bisogno di non pensare
ho bisogno di non disperdere
ho bisogno di unità
ho bisogno di sentire il mio corpo
ho bisogno di sentire il mio respiro
Noi siamo il nostro corpo: tutto è in lui
tutto ha lui
tutto parte da lui…
Corpo nello spazio, corpo statico, corpo in movimento, corpo che agisce, corpo tra i corpi.
Corpo = materia
corpo= uomo
materia = uomo
Noi uomini abbiamo i 5 sensi:
VEDERE GUARDARE TOCCARE SENTIRE UDIRE ASCOLTARE OSSERVARE ODORARE GUSTARE SAGGIARE CAPIRE COMPRENDERE CONTROLLARE PROVARE CONOSCERE…
ma consideriamo la vista superiore agli altri!
Chiudo gli occhi e questo semplice gesto mi fa sentire smarrita, perdo i punti di riferimento, ma nello stesso tempo amplifico l’udito, mi accorgo di tutti i più piccoli rumori, cosa che non faccio quando ho gli occhi aperti, perchè?
Dal film “Rosso come il cielo”:
“Anch’io ci vedo, ma a me non basta. Quando vedi un fiore non ti vien voglia di sentire il profumo, di annusarlo…quando cade la neve non ti vien voglia di camminarci sopra, tutto quel bianco, di toccarla, di vedere che si scioglie nelle mani…Quando i grandi musicisti suonano, chiudono gli occhi per sentire la musica più intensamente, perchè la musica si trasforma, diventa più grande, le note più intense, come se la musica fosse una sensazione fisica…Hai cinque sensi perchè ne vuoi usare solo uno?”
– Toccare come vedere, è possibile? se toccassi una cosa, senza sapere cos’è, capirei veramente la sua forma?
– Rumore del tatto: tutto ciò che può far rumore utilizzando solo questo senso. Modo di comunicare?!
– Qual è il suono dell’universo? E se c’è è infinito? C’è stato un suono primordiale? Il vuoto non ha suono…neanche il silenzio? Vuoto in che senso? Il vuoto è ‘pieno’ di cosa?
– L’uomo riesce a cogliere l’infinito, lo riesce a considerare pur non potendolo ‘vedere’,
c’è un senso con il quale lo percepisce?
– L’uno è in un punto?
Dall’uno (chiuso piccolo compatto) si generano i tanti, i ‘tutti’ (aperti larghi).
L’uomo vuole essere quell’uno, essere al centro, padrone dell’universo,
ma l’uno, se lo consideriamo come centro, dice Bruno, può essere dappertutto (ogni essere vivente, visibile e invisibile, indipendentemente dalle sue dimensioni, è espressione diversa della stessa natura, della stessa materia che nutre ogni cosa, dunque tutto ciò che esiste può essere centro. Il centro relativo).
Cioè l’uno è ovunque, sparso nello spazio, e solo quando si unisce crea!
– Dunque l’uno non è il centro?