Abbiamo immaginato un’opera, un’opera unica, che si dissemini nel tempo, lasciando intervalli in bianco. Intervalli nei quali proseguire l’azione e maturare la riflessione dentro e fuori la scena: Alto Fragile. Alto Fragile inaugura quindi una nuova pratica teatrale: una pratica teatrale che non ambisce alla realizzazione di uno spettacolo finito, ma si propone di condividere con il pubblico il tempo e lo spazio della ricerca. Alto Fragile è un’opera teatrale in divenire, che prende forma attraverso diversi momenti di incontro con il pubblico.
Ti invitiamo ad accompagnare il nostro percorso assistendo l’evolvere della creazione artistica, in 4 appuntamenti mensili.
Alto Fragile si compone di 4 itinerari di ricerca scenica, ispirati a Moby Dick di Herman Melville, Le Tre Sorelle di Anton Čechov, Le Troiane di Jean Paul Sartre, La Caduta di Albert Camus.
A ciascun percorso abbiamo dato il nome di teatrografia.
Una teatrografia è l’istantanea del processo creativo in corso. Essa rappresenta al contempo la traccia del cammino svolto e la cartografia di un cammino da proseguire.
Abbiamo deciso di rinunciare ai mezzi e alla confezione proprie di uno spettacolo teatrale (buio, luci, effetti) perché incontriate sulla scena spoglia, la semplicità della presenza nuda dell’attore. Alto Fragile è questa presenza nuda, disarmata, che si mostra quando nessuna MessaInScena ripara dall’errore.
Eppure proprio grazie a questa fragilità, proprio grazie alla possibilità di errare, di vagare, all’impudenza di questo mettersi in ricerca insieme a voi, cercheremo di dare luogo ad un nuovo spazio incontro, ad un nuovo modo di abitarlo assieme: una scena pubblica.
Alto Fragile è lo spazio-tempo della ricerca in cui l’azione nasce spuria non ancora addomesticata.
Alto Fragile è questo agire non ancora cristallizzato nelle forme che lo renderanno più accessibile, ma talvolta meno intenso e scotente, capace di interrogarci e di rimetterci in movimento.
Alto Fragile è il senso nel suo sorgere durante la creazione, quando si affaccia intensissimo e penetrante, ma incapace di difendersi e giustificarsi. Proprio lì quando nasce, il senso, alto e fragile, si mostra bisognoso di venire iscritto in un vissuto, in un’esperienza, in una biografia. Al contempo ci interpella, tutti, e ci richiede di issarci alla sua altezza.