Politicapoetica
CONSIDERAZIONI AL PUBBLICO
Al pubblico, che accompagnerà Alto Fragile, con la sua presenza attiva, il suo sguardo, il suo sollecito ascolto, proponiamo un’esperienza inedita di partecipazione. Non immedesimarsi in una storia, o in un personaggio ma riconoscersi, ovvero scoprire qualcosa di sé stessi, qualcosa che appartiene alla propria intimità. Qualcosa che bbiamo in comune e che per questo ci consenta di desiderare e maturare l´intenzione di un agire condiviso.
La nostra direzione è: dare luogo.
dare luogo ad uno spazio di relazioni, in cui lo stare assieme nasca dalla capacità, allenata nel lavoro quotidiano, di condividere l’intimità.
dare luogo ad uno spazio di riconoscimento, dove la possibilità di calarsi in sé stessi, di approfondire sé stessi, coincida con la possibilità dell´incontro e della scoperta.
In questo senso Alto Fragile dà luogo ad una sorta di ribaltamento della pratica teatrale.
Al teatro pensiamo generalmente come al luogo in cui ciascuno si muove per allontanarsi da sé, in cui l’attore assume un ruolo affinché anche il pubblico possa immedesimarsi in una vicenda e in un’esperienza che gli sono estranee. Il nostro teatro mira invece a ritornare alla propria intimità, ad avvicinarsi al proprio fondo, per stare più vicini a sé stessi e quindi riconoscersi.
Alto Fragile è l’Inaugurazione di una Nuova Pratica di Condivisione.
LE RAGIONI POETICHE
Pensiamo che l’opera teatrale non si esaurisca nello spazio dello spettacolo finito. Per noi anche il pensiero che favoleggia, seguendo la creazione è opera. Come il silenzio carico di sensazioni dopo il calo del sipario. È opera la pausa. È opera il riflettere del pubblico. Come è opera l’aprirsi per l’attore di un nuovo senso del testo nel momento della ricerca. Più di tutto opera l’intenzione che il teatro lascia dietro di sé.
Da questa riflessione nasce il desiderio di trovare una forma che renda conto di questo andamento processuale e dialogico dell’arte scenica.
Abbiamo per questo immaginato una pratica teatrale, che segua la forma pulsante tra scena e pubblico. Abbiamo immaginato un’opera teatrale che coincida con l’evolvere di questa relazione tra pubblico e scena. Un fare teatro che sia questo ritrovarci assieme per costituirci Scena Pubblica.
LE RAGIONI POLITICHE
A fronte del progressivo contrarsi degli spazi e dei mezzi riservati alla cultura TeatrInGestAzione ha deciso di rispondere con una serie di azioni creative, costruttive, impegnandosi per dare luogo a nuovi spazi di condivisione. dare luogo significa per noi costruire le condizioni necessarie affinché il nostro lavoro possa incontrare il pubblico: il luogo in questione è il punto di contatto.
Dare luogo significa trovare nuove modalità di finanziamento, produzione e pubblicazione delle iniziative culturali. Ma dare luogo alla cultura significa anche lasciare che la cultura faccia luogo, perché laddove un gesto artistico onesto viene prodotto, questo gesto inaugura uno spazio: uno spazio di consapevolezza, di condivisione e cosa più importante, un campo di relazioni. Condivisione e relazione aprono a loro volta un nuovo orizzonte di possibilità: ciò che in una prospettiva solitaria o egocentrica sembra del tutto escluso, utopico o forse eccessivamente ambizioso, può apparire più a portata di mano. Desideriamo che il nostro fare testimoni la possibilità di inaugurare nuovi spazi, insita in un certo tipo di impegno, in un certo modo di fare arte, in una certa qualità del mettersi in relazione.